Origine
Pèsach o Pesah (ebraico פסח), detta anche Pasqua ebraica, dura otto giorni ed è tradotta lett. in lingua italiana con “passaggio“) viene anche detta dal popolo ebraico “Zman Cherutenu”, cioè “tempo della nostra liberazione”.
Nascita e sviluppo
In principio essa era la festa per il raccolto delle prime spighe d’orzo e il loro utilizzo per preparare focacce senza lasciare il tempo necessario per il formarsi di nuovo lievito e così ottenere la fermentazione della nuova farina. La pesach, quindi, segna il principio della primavera ed è anche chiamata Chag haaviv, cioè “festa della primavera”.

Questo è confermato dal confronto con i versetti:

Successivamente all’esperienza della schiavitù egizia e dell’esodo, si è cominciato a celebrare questa festa nel ricordo di questa drammatica esperienza.
Questo evento dunque ha segnato a tal punto la cultura ebraica da ripeterlo ogni anno da più di circa 4000 anni. che pone le sue radici nei 10 comandamenti dati da Dio sul monte Sinai.
Ciò che qui è importante comprendere è che se prima della schiavitù egizia, parlavamo di singole tribù/famiglie seminomadi, che erano poco collegate tra loro, adesso con l’esodo, si comincia a costituire un popolo. Ciò sarà tuttavia determinato anche da un altro evento, e cioè quello della nascita di una legislazione attribuita a Mosè e che dunque noi chiameremo: legge mosaica.

Tutti questi eventi sono confluiti all’interno del testo biblico che come sapete abbiamo in gran parte in comune, generando dei magnifici testi, che trovate nella Bibbia, che spero abbiate a casa. Per facilitarvi, vi metto uno di questi testi ebraici musicati, P.s. Tranquillo/a ci sono i sottotitoli 🙂 .
La sofferenza può generare qualcosa di buono?
Cari ragazzi/e, il mondo ci propone uno oggi uno schema edonistico volto a convincerci che solo ciò che procura piacere genera felicità. Ma è proprio così? Ora, le argomentazioni che desidero portarvi desiderano partire dalla mera osservazione dei 3 livelli dell’esistenza naturale:
La sofferenza, nella natura vegetale
Nel mondo vegetale (piante fiori ecc), il seme deve vincere mille intemperie e resistenze per crescere:
- La durezza del terreno
- La mancanza di nutrimento (acqua e concime)
- Le intemperie

La sofferenza, nel mondo animale
Il mondo animale così tanto vicino a noi per ragioni evolutivi, ci mostra come crescere significa anche rischiare e fare scelte di cui non possiamo essere sicuri delle:
- conseguenze
- rischi
- pericoli

La sofferenza, nell'esperienza umana
L’esperienza umana è ovviamente assai più complessa, ma non è certamente da meno; anzi, proprio in virtù della nostra capacità intellettiva di comprendere la realtà (almeno in parte), nella sua esperienza più profonda e significativa, forma e performa questo nostro “strano percorso” che chiamiamo comunemente vita.
Tra tutte le sofferenze ve ne è sicuramente una, che può far comprendere quanto cerco di dire, e questa è il parto. Credo che nessuno di noi abbia mai assistito a un parto naturale, ma ciò che sappiamo con certezza è che non è un esperienza in principio piacevole. Ma è dopo che viene il bello 😉 .

Se infatti la mamma non avesse passato quei 9 mesi di gravidanza (non certo sempre piacevoli) e non avesse affrontato i grandi che porta prima il travaglio e poi il parto, IL MONDO NON AVREBBE CONOSCIUTO IL TUO SPLENDIDO SORRISO!


In conclusione il punto è questo, quando soffriamo vediamo “tutto nero” a non possiamo sapere se quella nostra sofferenza in futuro potrà portare gioia. Noi viviamo nel presente, ma c’è sempre un futuro da vivere!
Gli Ebrei hanno imparato dalla sofferenza ad essere un popolo, mentre per noi cristiani è stato Cristo a mostrarcelo soffrendo per noi.

Ecco dunque il vero significato della Croce. Un uomo crocifisso, un Dio che si fa uomo per mostrarci che crescere significa anche soffrire e che soprattutto, attraverso questa sofferenza può nascere qualcosa di meraviglioso.

Ecco il film che ti propongo
Il film che ti propongo è una storia vera, che mette in luce come la sofferenza ci mette contro noi stessi, le nostre scelte e infine contro Dio. Ma è proprio in quella scintilla di vita (la fede), dataci dal creatore che scoprirai come la vita ti saprà sempre sorprendere.
