Ci eravamo lasciati con la visita dei Magi al nascituro. Ora tralascerò le questioni catechetiche sul significato dei doni, per soffermarmi invece su ciò che ne consegue. Come sempre partiamo dal testo e facciamo alcune considerazioni.
Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
Alcune osservazioni
1 L’ANGELO GABRIELE: In tutto il testo troviamo diversi Angeli, o meglio il termine ἄγγελος (Anghelos), che essendo a sua volta tradotto dall’ebraico מלאך, mal’akh, significa “inviato da”. Una cosa che dobbiamo sempre tener presente, è che a seconda del nome che viene dato all’angelo, possiamo comprenderne la missione. In questo caso abbiamo l’angelo Gabriele, il cui nome גַבְרִיאֵל (Gavri’el), è composto da gebher, derivante da gabhar o gabar, che significa: essere forte. Insomma il testo ci sta dicendo che attraverso il messaggero di Dio, la “fortezza” di questo si posò su Maria.

2: ERODE E LA STRAGE DEGLI INNOCENTI: Questo Erode, denominato ‘Il Grande’, era il padre di quello della passione, Erode Antipa (4 a.C-9 d.C.).
Le notizie ci vengono riferite specialmente dallo storico Giuseppe Flavio nelle due opere: La Guerra Giudaica e Le Antichità Giudaiche. La sua brama di potere lo portò a una delle più grandi stragi della storia.

Il potere: strumento di sopraffazione o di servizio?
Potere: parola che indica qualcosa di tanto desiderato, ma allo stesso tempo odiato. Credo Erode rappresenti bene il problema! In Qualsiasi società, civile e non, l’esercizio del potere è essenziale per evitare il caos, ma come sappiamo questo logora l’animo di chi lo possiede.
Come uscirne? Il cristianesimo sposa le forme di governo, preferendo la democrazia, ma rispettando tutte le altre, e questo perché il problema non sta nella forma ma nel chi governa.
Ecco il film che ti propongo
Rispondi a queste 2 domande:
1: Qual’è il primo colore che vede il protagonista e perché?
2: Quali sono i 5 simboli nascosti nel film?
